Sabato 11 novembre tutti i giovanissimi della diocesi si sono incontrati nella parrocchia del Corpus Domini per confrontarsi sul tema del custodire. Ma cosa vuol dire custodire? Come si può custodire? Alcuni gg ci raccontano e ci svelano i misteri di questo tema.
Sotto quale nuova luce avete visto il custodire?
Marghe: Ho potuto approfondire che custodire non è solo voler salvare e proteggere gli altri, ma anche lasciare che chi ci sta intorno si prenda cura di noi.
Matte: Non siamo sempre noi i supereroi ma spesso sono altri ad esserlo per noi.
Gio: ognuno custodisce a modo suo e non sempre la volontà di custodire viene percepita come tale. Proprio perché non c’è una regola valida per tutti.
Lola: Ad esempio nel mio lavoro di gruppo pensavamo a come i nostri genitori cerchino ogni giorno di custodirci e come noi spesso li fraintendiamo, facendoli risultare oppressivi.
Perché avete deciso di partecipare all’incontro diocesano?
Gio: Ovviamente per la cena e per i giochi serali.
Matte: Per incontrare i giovanissimi più grandi e confrontarsi con loro.
Lola: Ho la possibilità di ascoltare più punti di vista e di aprirmi ad un gruppo nuovo che non mi conosce come il mio gruppo parrocchiale, posso costruire nuove amicizie, oltre che ad approfondire quelle già create.
Marghe: Anche se non era uno dei miei primi incontri diocesani ho potuto conoscere persone nuove che in altre occasioni (come gli esercizi spirituali e campi estivi) non hanno potuto esserci.
Una delle domande più importanti e impegnative dell’incontro era “Come possiamo lasciarci custodire dal Signore?”: uno dei modi in cui il Signore ci custodisce è guidarci nelle difficoltà che viviamo, così come nelle gioie che ci dona. Noi possiamo impegnarci a rimanere nella sua amicizia, non possiamo fare tutto da soli, ma dobbiamo affidarci agli altri, i quali sono dono di Dio per noi.
Giovanni Varetto, Aurora Corradi, Matteo Malvezzi, Margherita Battaglia