La meta per ripartire

GèilS 2018

Quest’anno il settore Giovani di Azione Cattolica della diocesi di Carpi ha realizzato il canonico pellegrinaggio in prossimità del periodo pasquale. La meta scelta è stata Torino, dove i Giovani hanno cercato di capire il significato della Resurrezione attraverso il percorso di GèilS (Gesù è il Signore!), annuale appuntamento nel quale riscoprire, attraverso incontri, dialoghi e testimonianze, il mistero e la gioia della Resurrezione.

Nella sera del 20 aprile l’oratorio Don Bosco, situato vicino al centro di Torino, ha accolto il gruppo di ragazzi affinché cominciassero il percorso. Il primo incontro si è tenuto con don Gianluca Carrega, professore di Teologia del Nuovo Testamento, il quale ha introdotto il cammino con un commento sul finale del Vangelo di Marco (per il testo clicca qui), facendo cominciare la riflessione dalla reazione delle donne d’innanzi al mistero disarmante della Resurrezione. Questo primo momento di condivisione ha spronato i giovani ad interpellarsi, specialmente rispetto alle proprie paure e ai propri dubbi di fede.

La giornata di sabato 21 è cominciata incontrando suor Attilia, appartenente all’ordine vincenziano, formato dai seguaci del carisma di San Vincenzo de’ Paoli.
Cofondatrice della casa d’accoglienza di Gramsh in Albania e ora lavoratrice a tempo pieno fra le periferie bisognose di Torino, Attilia ha raccontato la propria lunga esperienza di missione tra l’Italia, la Francia e l’Albania, accogliendo le molte curiosità a lei rivolte, rivelandosi come un testimone prezioso e saldo in una forte fede, capace di porre Dio al centro del proprio cammino vocazionale sempre teso all’aiuto dei più poveri.
Nel pomeriggio i Giovani hanno ritagliato alcune ore per il discernimento e la condivisione, guidati nella riflessione dalla lettera pastorale “Camminare insieme” (testo qui) scritta dal card. Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino, con la quale si sono affrontati i temi che coinvolgono le parole “povertà”, “libertà” e “fraternità”. In questo momento di riflessione i Giovani hanno ragionato su come una comunità possa reggersi ed essere sostenuta mantenendo in tensione i tre profondi significati proposti nella lettera, capaci di riflettere un amore gratuito verso il servizio del prossimo.


Il percorso è continuato nel tardo pomeriggio attraverso il dialogo con don Marco Diazza, assistente nazionale della GIOC (Gioventù Italiana Operai Cattolici) e assistente nazione del settore ACR. Quest’ultimo incontro ha approfondito la storia e la realtà culturale intorno alla lettera pastorale di Pellegrino, offrendo una prospettiva più completa sui suoi significati e raccontando di un contesto sociale che ha reso necessario l’acceso interesse verso il territorio ecclesiale torinese.
La giornata di sabato si è infine conclusa con la partecipazione a una sontuosa e affascinante celebrazione religiosa, che ha visto riunita la diocesi con altre confessioni cristiane locali. Il rito ecumenico ha coinvolto in particolare la Chiesa ortodossa, creando un momento d’intensa condivisione tra lingue e provenienze differenti.
Domenica 22 si è chiuso il percorso con una visita ai luoghi fondamentali della vita del beato Pier Giorgio Frassati, ripercorrendo i suoi passi e i tratti salienti del suo cammino spirituale con la guida dei Giovani della diocesi di Torino. Dopo aver pranzato ai piedi della basilica di Superga, il gruppo di ragazzi si è concesso un ultimo momento di scambio nel quale condividere le riflessioni e i desideri riguardo il futuro del settore, con la consapevolezza che ai giovani ora spetta una missione ben più lunga e importante, che coinvolgerà la propria vita giorno per giorno una volta fatto ritorno alle realtà familiari e comunitarie, come laici e come fratelli.

di Paolo Bruini

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